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giovedì 27 febbraio 2014

L'importanza della prevenzione nella lotta ai tumori.

Un anno e mezzo fà, una mammografia di controllo.
Un nodulo. Sette millimetri ma bordi frastagliati, a segnalare sin da subito la sua aggressività.
A seguire la biopsia, con la definizione di carcinoma che aleggiava nell'aria sin da subito.
Una parola che mai nessuno vorrebbe sentire, eppure troppo spesso pronunciata.
Mia madre è stata operata, ha fatto le terapie necessarie e adesso ogni tre mesi viene sottoposta a controlli accurati, con la paura sempre presente che qualche cellula sia comunque sfuggita, pronta a fare ulteriori danni.
Il mio è il racconto di una figlia fortunata perchè, nonostante la malattia non sia ancora stata sconfitta in maniera definitiva, il tumore è stato scoperto in tempo.
E per fortuna.
Approfitto di questo evento della mia vita per lanciarvi un messaggio: ragazze controllatevi!
Fate un regalo a voi stesse e ogni anno fate le analisi, sottoponetevi ad un'ecografia al seno, o mammografia a seconda dell'età, e ad un controllo ginecologico.
E ve lo dice una persona che sbuffava ogni volta che doveva accompagnare la madre dal senologo, senza rendersi conto dell'importanza di quegli esami.
Che sciocca.
E se mia madre non fosse stata così costante nei controlli adesso vivremmo questo, che già così è un incubo, in maniera ancora più pesante.
I controlli sono fondamentali. Servono per intervenire in maniera tempestiva, impedendo che la malattia si propaghi, con la conseguenza di affrontare tutto ciò che segue con uno spirito diverso.
E credetemi, fà la differenza.
Questo post per me è importante, perchè la prevenzione ha dato a mia madre una speranza che altrimenti non avrebbe avuto.
Non neghiamoci la stessa opportunità.
Perchè la vita è un dono prezioso, da tutelare.

E il mio pensiero và a te, caro Luigi.
Mi auguro che un giorno la medicina trovi un modo per prevenire e curare in maniera più efficace anche la "bestia" che ti ha strappato all'affetto di quanti ti amano e ti ameranno sempre.




mercoledì 19 febbraio 2014

Libri: Il profumo delle foglie di limone.


I protagonisti di questo romanzo sono Sandra, una trentenne in crisi, incinta di un uomo che non è sicura di amare, senza un lavoro e in rotta con la famiglia, e Julian, un ottantenne sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen. Due generazioni differenti, due diversi punti di vista, due persone che non potrebbero essere più distanti tra loro.
A fare da sfondo alla narrazione uno dei capitoli più dolorosi della storia: il nazismo.
Il romanzo è ambientato in Spagna. E' settembre inoltrato ma l'aria è ancora mite e si sente un intenso profumo di limoni.
Julian, residente in Argentina, arriva nel paesino spagnolo dopo aver ricevuto una lettera del suo amico Salva, suo compagno a Mauthausen, il quale ha individuato proprio in quella zona due criminali nazisti.
Sandra invece si reca nella casa estiva della sorella per allontanarsi da tutto e tutti e un giorno, colta da un malore, viene soccorsa in spiaggia da due amabili vecchietti, Fredrik e Karin, coi quali stringe una bella amicizia.
Finchè proprio Julian non le svela chi sono in realtà quei due vecchi e la convince, dopo gli iniziali tentennamenti, ad aiutarlo.
Il romanzo tratta un tema delicato come quello dei campi di concentramento e delle ferite che i sopravvissuti si portano dentro con un linguaggio semplice e scorrevole.
A mio avviso ottima la scelta di accennare senza approfondire le atrocità subite nei campi di sterminio, perchè un solo accenno sottolinea, meglio di tante parole, la gravità di quanto accaduto.
Sandra rappresenta tutti noi, noi che conosciamo quel periodo storico solo attraverso i documentari e i libri di storia, ma che non possiamo neppure immaginare cosa abbiano provato quelle persone. Nel momento in cui Julian svela a Sandra chi sono Fred e Karin, il passato che tutti noi vediamo come qualcosa che non ci appartiene diventa presente, lo tocchiamo con mano ed è allora che ci domandiamo chi sono le persone accanto a noi, se possiamo davvero fidarci o se non è tutto oro ciò che luccica.
Julian invece deve fare i conti col suo passato e con le ferite che lo hanno profondamente segnato.
Inevitabile, nel momento in cui incontra i suoi ex aguzzini, il desiderio di vendicarsi, di farli spaventare a maggior ragione perchè loro non si sono pentiti, perchè pensano di non aver commesso alcun crimine.
Ma la vendetta lo porterebbe solo al loro stesso livello, a macchiare le sue stesse mani di sangue, divenendo così uguale a loro.
Il racconto a due voci rende la narrazione interessante e vien voglia di andare avanti per arrivare alla conclusione.
Sebbene la violenza e la paura siano temi dominanti, sono espressi in maniera sottile quindi non infastidiscono i lettori più sensibili.
Il finale del libro, nonostante mi piaccia per la morale che contiene, arriva in maniera frettolosa mentre poteva essere elaborato meglio.
E' invece per il messaggio che questo finale contiene che ritengo questo libro bello e ne consiglio la lettura ovvero la necessità di non dimenticare.
Oggi infatti tutti noi sappiamo poco del nazismo e abbiamo l'indifferenza tipica di chi non ha provato.
Pensiamo tutti che non potrà capitare più, addirittura facciamo difficoltà a credere che esistano persone capaci di simili atrocità.
Invece questo libro ci invita a non ignorare il passato, a prendere coscienza e a non dimenticare.
Solo in questo modo quegli orrori non si ripeteranno.
Il mio voto: 4 su 5.



giovedì 13 febbraio 2014

Libri: L'atelier dei miracoli.

Buongiorno.
Oggi vi parlo di un libro," L'atelier dei miracoli" di Valerie Tong Cuong, che ho deciso di leggere avendolo visto in cima alla classifica del sito Ibs.
Ad incuriosirmi la trama e la definizione del libro come thriller alla francese ( in cui i colpi di scena durante la narrazione dovrebbero portare il lettore a capire che non tutto è come sembra) .
Ma procediamo con ordine.
Il romanzo racconta la storia di tre personaggi, tre persone sull'orlo del baratro, che proprio nel momento in cui stanno per precipitare incontrano un benefattore.
Millie è una giovane ragazza di 23 anni. Nonostante sia così giovane e in gamba, vive lontano dalla sua famiglia e lavora per un'agenzia interinale, non ha amici, nè un ragazzo ,  nè una vita sociale.
La sua solitudine è profonda e una notte, in seguito ad un'incendio che divampa nel suo appartamento , si getta dalla finestra finendo in ospedale miracolosamente illesa.
Mike è un ex soldato , un disertore, finito a vivere per strada dopo aver perso tutto, compresa la sua donna. Nel quartiere dove si è stabilito è rispettato da tutti ed è diventato un leader . Ma una notte un gruppo di persone quasi lo ammazza di botte e anche lui finisce in ospedale.
Mariette invece è un'insegnante quarantenne di storia e geografia. Sposata, madre di due gemelli, la sua vita apparentemente scorre tranquilla. In realtà lei è una donna profondamente sofferente. Non sopporta più i suoi studenti, il suo lavoro, il marito . E quando un giorno perde la pazienza e colpisce uno dei suoi allievi, il medico le consiglia una clinica psichiatrica.
A questo punto le vite dei tre protagonisti  subiscono una svolta. A cambiare le cose l'incontro con Jean , il capo di un'associazione che aiuta le persone in difficoltà a reinserirsi nel tessuto sociale.
La figura di Jean appare subito ambigua. Di norma pacato e misurato diventa all'improvviso scostante e ombroso. E viene spontaneo domandarsi come mai questo aiuto disinteressato e se dietro la sua benevolenza non si nasconda qualcos'altro.

Il romanzo è bello. L'autrice riesce con un linguaggio scorrevole e coinvolgente a trattare argomenti delicati come la disperazione di chi sente di non avere più vie d'uscita. E' un libro non banale, che fà riflettere dimostrando che ognuno deve trovare dentro di sè la forza per andare avanti, per superare anche i momenti peggiori . La storia è coinvolgente al punto da spingere chi legge a divorare le pagine per arrivare a sbrogliare la matassa.
Prccato per il finale alquanto sbrigativo. Sembra che l'autrice avesse fretta di terminare il libro mentre alcuni aspetti, come le motivazioni dietro la benevolenza di Jean, se approfondite avrebbero reso il romanzo ancor più bello. In questo modo invece sembra che ci sia qualcosa di non concluso, una nota stonata rispetto ai due terzi del libro che risultano invece molto approfonditi.

Il mio voto : 3 su 5.

mercoledì 12 febbraio 2014

Libri: La Regina Scalza.

Autore : Ildefonso Falcones
Titolo: La regina scalza
Casa editrice: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2013
Genere: Letteratura spagnola – Romanzo storico

Trama: Gennaio 1748, Siviglia. Una donna cammina per strada. E' Caridad, un'ex schiava proveniente dalla colonia spagnola di Cuba. Ora non ha più un padrone che decida per lei, nè una casa. Nel suo girovagare incontra un gitano, Melchior, e stringe una forte amicizia con la nipote di lui, la giovane Milagros.
Quando un editto del re bandisce i gitani come fuori legge, le strade delle due donne si dividono finchè il destino non le farà incontrare di nuovo.


La Regina Scalza è il terzo romanzo di Ildefonso Falcones. Dopo       " La cattedrale del mare" e " La mano di Fatima" lo scrittore spagnolo torna con un altro romanzo storico.
Stavolta a fare da sfondo al racconto le vicessitudini del popolo gitano nella seconda metà del 18° secolo.
Rispetto alla vicenda storica emergono come protagoniste le donne.
Donne dal carattere forte e dalla personalità spiccata : non solo Caridad e Milagros ma anche Ana Vega, la vecchia Maria e tutte le altre che lottano per la loro libertà e dignità.

L'autore stesso in un'intervista ha affermato che il coraggio delle donne è il modo migliore che conosce per raccontare la storia.

Gli altri temi che emergono sono l'ingiustizia e l'impotenza che deriva dalla stessa, l'amicizia, l'amore ,la cattiveria. E' una storia di solidarietà tra donne che appartengono a minoranze etniche, donne che traggono la forza dai legami interpersonali ( sia d'amicizia che derivanti da vincoli di sangue) e lottano contro le ingiustizie senza gettare la spugna.

La prima domanda che mi sono posta leggendo questo libro è perchè i gitani?
In realtà l'autore non voleva occuparsi di loro bensì del periodo della schiavitù a Cuba nelle piantagioni di zucchero e, per evitare di trasferirsi a Cuba durante la stesura del libro, ha portato una schiava di colore in Spagna.

La trama del romanzo è un pò articolata e, punto a sfavore secondo me, la narrazione procede in maniera troppo lenta. Soprattutto nella prima metà del libro sono descritti troppi particolari della vita dei gitani che non annoiano ma neppure fanno venir voglia di divorare le pagine.

Inoltre, nonostante il carattere dei personaggi emerga in maniera forte,non si riesce ad immedesimarsi in loro, in quel che provano. L'unico sentimento che ho provato è il sollievo per non aver vissuto in quell'epoca e la voglia di essere un deus ex machina che interviene per riportare giustizia.
Per fortuna il linguaggio è scorrevole e questo permette di superare i momenti in cui il ritmo della narrazione è troppo lento .

Di contro il finale è troppo concitato. Se l'autore avesse ridotto il libro, eliminando un centinaio di pagine di descrizioni, l'avrei trovato più piacevole.
La parte a mio avviso più interessante è il racconto delle origini del flamenco. E' l'unione tra i canti degli schiavi e le musiche dei gitani.
Gli schiavi cantavano per sopportare il dolore e la fatica, accompagnati da strumenti a percussione.
Erano canti dolorosi i loro, usati per comunicare con gli dei e tenere occupata la mente, al fine di resistere e sopportare le angherie subite.
I gitani erano invece atei e accompagnavano i loro canti con la chitarra.
Dall'unione di queste due culture nasce il flamenco, una musica che và cantata " finchè non si sente il sapore del sangue in bocca".

Per concludere un libro che si legge senza fretta, con una scrittura scorrevole e comprensibile, ma con un ritmo che diventa incalzante solo alla fine.

Il mio voto: 3 su 5.


martedì 11 febbraio 2014

Libri: La camminata veloce (più magri, più sani e sempre in forma senza fatica ).

Autore: Dieter Grabbe
Editore: Il Punto D'Incontro
Collana: Salute e Benessere
Prezzo: edizione cartacea € 8.42
             formato kindle  € 6.99

Descrizione libro: Vuoi iniziare a fare sport ma sei fuori forma? Vuoi perder peso ma la palestra ti annoia? La camminata veloce è quello che fa per te, perché ti offre un allenamento sicuro e non sfiancante. Ricco di suggerimenti pratici questo libro illustra il corretto programma di allenamento, l'importanza del riscaldamento e dello stretching, l'alimentazione da seguire per perdere peso, l'abbigliamento adeguato , gli aspetti psicologici e le alternative alla camminata per i più esigenti.







Cammino da anni. Tra la palestra e una camminata a passo sostenuto non ho mai avuto dubbi: scelgo la seconda. E quando sulla home page di Amazon ho visto questo libro non ho resistito. Per approfondire l'argomento, per avere informazioni sulle tecniche giuste da seguire e per scoprire magari qualche segreto in più.

Muoversi è importante, fà bene al corpo ma anche all'anima perchè aiuta ad avere un atteggiamento positivo verso la vita e ad affrontare in modo diverso le sfide che ci troviamo davanti.
E mentre alle piante basta luce e nutrimento, l'uomo ha bisogno di muoversi per non deteriorarsi fisicamente e mentalmente.
Fatte queste doverose premesse c'è però da aggiungere che non a tutti piace la palestra, lo sforzo, il sudare per ottenere il tanto agognato benessere psico- fisico. Io sono tra queste persone. Un pò pigra, certamente .
Camminare invece mi piace, forse perchè sfrutta il movimento più naturale che l'uomo possa compiere, perchè rappresenta uno "sport" dolce, dandomi i benefici della corsa senza affaticare le articolazioni o richiedere attrezzature particolari,e perchè è ideale per perdere peso in modo non faticoso ( urrà!!!).

Camminare è in definitiva una buona abitudine:
-migliora la resistenza senza affaticare le articolazioni,
-è adatta anche ai più pigri e a coloro che non hanno mai praticato sport,
-aiuta a dimagrire e a perdere peso,
-fà bene all'apparato cardio-respiratorio.
-allevia le tensioni e aiuta ad eliminare lo stress.

Se non avete mai praticato la camminata veloce questo libro eliminerà tutti i vostri dubbi a riguardo, spiegandovi come non occorra altro che un paio di scarpe adatte . Non ci sono scuse nè rischi!
Anche se fino a ieri siete stati dei pantofolai, se avete problemi alle articolazioni, se non siete più giovani, se aspettate un bambino....
La camminata veloce non ha controindicazioni ma solo aspetti positivi.
Molto interessante, per coloro che si ripetono non ho tempo, è la sezione del libro che sottolinea la possibilità di camminare in qualunque momento della giornata , senza essere vincolati da orari di palestre o circoli sportivi, e in qualunque posto, una strada, un parco, la spiaggia.
La parte che ho preferito riguarda i consigli sull'alimentazione ideale per perdere peso camminando, basata non su diete radicali e nocive per la salute ma su dieci consigli, facili da applicare.
E soprattutto su alimenti sani.
Quindi non solo mangiare "leggero " ma soprattutto introdurre cibi buoni come frutta e verdura .

In sintesi a mio avviso un libro non scontato ma che merita per i buoni consigli che ci dà. Da leggere sia se come me già camminate sia se cercate un nuovo modo di mantenervi in forma.
Buona lettura.





lunedì 10 febbraio 2014

Manicure per San Valentino.

Buondì.
Che siate in coppia oppure no, questi nail patch di Sephora sono sicura che vi piaceranno.
Me li hanno regalati le mie amiche,un bel pò di tempo fà ormai, e oggi mi sono detta perchè no... L'effetto non è male.
Non è la prima fantasia che provo.
Adoro quelli della serie french manicure. All'inizio si fà un pò fatica ad applicarli perchè bisogna essere precisi con la lunetta, ma una volta che si prende la mano il risultato è bellissimo.
Così come la durata. Sulle mie unghie , su cui di solito non dura niente, resistono due settimane senza alcun problema.
Ma veniamo alla manicure di San Valentino:
uno sfondo glitterato su cui campeggiano tanti cuori nelle sfumature del rosa e del viola. Visti dalla confezione pensavo fossero più appariscenti una volta indossati, invece l'effetto non è male.
Dopo averli applicati ho usato il top coat effetto gel della Collistar, per conferire maggiore lucentezza alla manicure e anche per aumentarne la durata.



Quali le mie prime impressioni?
Per chi come me non ha grande capacità nell'applicazione dello smalto questi patch permettono di avere un risultato impeccabile.
Serve un pò di manualità ma se ce la faccio io non è un'impresa impossibile.
Sulla durata di questa fantasia non posso ancora pronunciarmi, ma le altre che ho provato ( il True red o il red carpet per esempio) hanno resistito tranquillamente una settimana.
Avendo provato anche i patch della Kiko( quelli rossi e il rosa glitterato) devo dire che non c'è paragone. Questi Sephora sono molto più spessi quindi risultano più facili da applicare perchè non si rompono facilmente come i Kiko e durano molto di più.
L'unica nota negativa che penso riscontrerò sarà toglierli. Tutta questa base glitterata secondo me non verrà via facilmente.
Per adesso mi godo tutto questo sbrilluccichio sulle mani e vi auguro , sia che festeggiate San Valentino che San Faustino, di trascorrere una splendida serata.
A presto!

domenica 9 febbraio 2014

Usati della settimana #1: opinioni.

E' finita la prima settimana di shopping in bagno.
All'inizio è stato difficile usare solo i prodotti selezionati, soprattutto per quanto riguarda il trucco occhi .
Mi avvicinavo ai miei cassetti pensando...cosa posso scegliere ?
Poi ho preso il ritmo e mi è piaciuto molto sperimentare trucchi nuovi o trovare modi alternativi di usare le stesse cose.
La cosa più bella è stata terminare dei prodotti che avevo da tempo.
Settimana positiva direi. Non vedo l'ora di fare un altro shopping in bagno.

Ma vediamo nel dettaglio i prodotti che ho usato.

Correttore in penna Avene: prodotto terminato finalmente!!!
Come sapete qui la mia recensione è un correttore dalla coprenza praticamente inesistente e che segna il contorno occhi invecchiandolo. Per fortuna l'ho terminato e non lo riacquisterò. Continuando ad utilizzarlo costantemente durante la settimana la mia opinione non è cambiata.

Fondotinta fluido Avene : un fondotinta  leggero, adatto per le pelli miste e sensibili , acquistato in farmacia al costo di 20 euro per 30 ml.
Promette di mascherare le imperfezioni da leggere a medie e di uniformare il colorito in maniera naturale.
Le colorazioni disponibili sono 5 ( la mia è la 03 beige). Essendo a lunga tenuta resiste bene sulla pelle ed ha anche un spf 15.
La confezione a tubetto è molto comoda perchè permette di usare il prodotto necessario, evitando gli sprechi.
A differenza del fratello compatto questo fondo mi piace perchè risulta leggero sulla pelle, confortevole da indossare e facile da sfumare. Difficilmente  vi ritroverete con l'effetto mascherone. La coprenza non è molto alta : per le imperfezioni evidenti è necessario usare un correttore. Per il resto l'incarnato viene ben uniformato e la pelle traspira . La texture è oil free, quindi non grassa e adatta alle pelli miste e posso garantire che, pur avendolo usato sette giorni su sette, non ho avuto reazioni negative come sfoghi o brufoli.
Per quanto riguarda la tenuta io dopo un paio d'ore mi lucido.Se applico la cipria l'effetto opaco  resiste un pò di più ma non supera le 4- 5 ore. Nel complesso però il prodotto ha una buona resistenza sulla pelle, anche in caso di sudorazione.
Tra gli aspetti negativi, oltre alla lucidità, c'è il colore. Della versione compatta ho usato sia la colorazione n°1 , troppo rosata per il mio incarnato , che la n°2 , decisamente gialla.
Per la versione liquida ho scelto la 3 avendolo acquistato in estate ma il colore non mi soddisfa a pieno. E' come se ci fosse sempre una nota stonata in tutte e tre le colorazioni. Motivo per cui una volta finito non lo riacquisterò.

Correttore double wear di Estee Lauder: qui la mia recensione. Utilizzando il prodotto con costanza, sette giorni su sette, la mia opinione non è cambiata: questo correttore secca terribilmente il contorno occhi ed evidenzia le rughe d'espressione. La mia tecnica è usarlo sulla crema contorno occhi non ancora completamente asciutta. Questo fà in modo che la zona risulti più idratata anche se inficia la  durata del prodotto. Anche per quanto riguarda la coprenza più lo uso e meno lo trovo coprente. Sicuramente una volta finito non lo riacquisterò.

Cipria Stay Matte della Rimmel: si tratta di una cipria in polvere compatta ( 14 gr di prodotto per 9 euro ) che promette di opacizzare la pelle, contrastando l'effetto lucido fino a 5 ore, minimizzando anche l'effetto dei pori.
Niente di più falso. Io questa cipria la detesto . Non solo non opacizza la pelle ma ha un brutto finish polveroso che dà subito un'aria innaturale anche al trucco più leggero. Più che incipriate sembra di essersi infarinate. Ho tentato di ovviare al problema applicando pochissimo prodotto ma il risultato, sebbene diventi meno evidente, non cambia : il prodotto si infila in qualunque piega della pelle e l'effetto polveroso evidenzia ogni minimo difetto.
La mia tonalità è la 01 transparent, tutt'altro che trasparente, troppo chiara al punto da dare all'incarnato l'aspetto di pelle spenta.
Altra nota negativa la confezione: fragile, col coperchio che si solleva facilmente, si rompe al minimo urto e in borsa si apre.
Questa cipria è stata in assoluto il prodotto più difficile da usare nella settimana. La applico solo su fronte e naso, le mie zone critiche, e in minima quantità, giusto per non gettarla. Inutile dire che non la ricomprerò.

Terra 4sun bronzing powder Pupa: una terra totalmente matt (14 gr di prodotto per 20 euro ) , con quattro tonalità di colore da mixare a seconda del risultato desiderato, per donare alla pelle l'aspetto "baciata dal sole".
E' l'unica terra che io abbia mai acquistato perchè essendo poco pratica con i trucchi in genere preferisco evitare operazioni complesse come il conturing. Quest'estate però, visto il mio colorito da fantasmino, l'ho acquistata per darmi un'aria un pò più sana. Tra le tante proposte esistenti sul mercato ho scelto questa perchè il mix di colori mi permette di scegliere le varie tonalità a seconda dell'esigenza. Di solito mescolo i primi due colori per evidenziare l'osso zigomatico oppure li sostituisco al blush.
Questo prodotto mi piace molto. Ha un buonissimo profumo che ricorda l'estate , un finish setoso ed è facilmente sfumabile anche per le imbranate come me.

Mascara occhioni di Neve Cosmetics: qui la recensione. Ribadisco quanto già detto: ottimo prodotto per un effetto ciglia finte naturale.

Top coat mascara allungante Kiko: ho acquistato questo mascara in occasione di una promozione della Kiko, al prezzo di 3,90 euro ( a prezzo pieno è decisamente caro).
Ha un particolare scovolino rotondo , a palla, ed è arricchito all'interno da fibre che aderiscono alle ciglia conferendo maggiore lunghezza. La consistenza del prodotto lo rende facile da applicare senza che si creino i fastidiosi grumi. Di norma và utilizzato su un altro mascara, insistendo sulla punta della ciglia. Io l'ho applicato anche da solo e il risultato non era male.
E' sicuramente un prodotto non indispensabile, da usare se volete un bell'effetto drammatico e quando avete tempo . La cosa a mio avviso positiva è che il prodotto non si sgretola , creando aloni sul contorno occhi, e non appesantisce le ciglia sebbene a causa della forma dello scovolino si rischi di sporcarsi.

Campioncino di primer occhi Shadow Insurance Too Faced: ho ricevuto questo campioncino in seguito ad un ordine sul sito di Sephora.
Premetto che la mia palpebra non è oleosa e che il primer non è un prodotto per me indispensabile.
Di norma ( o meglio quando mi ricordo) uso il Primer Potion in Eden ma cercavo qualcosa di trasparente e meno corposo.
Questo primer sembra avere le qualità che cerco: ha una texture leggerissima, una volta applicato il colore beige diventa trasparente e la palpebra viene opacizzata senza diventare secca ( cosa che invece mi succede col primer potion). Inoltre non fà strato , non ostacola la sfumabilità degli ombretti e impedisce che vadano nelle pieghe.
Sicuramente un prodotto che mi piacerebbe comprare.

Ombretto in crema Clinique lid smoothie antioxidant: ombretto in crema acquistato da limoni (7 ml per circa 20 euro).Il mio colore è lo 01 Bit o' honey,un rosa molto tenue satinato.
  Partiamo dal presupposto che io adoro gli ombretti in crema.Visto che di solito mi trucco usando un solo colore, oltre alla velocità d'applicazione, adoro l'effetto luminoso che la maggiorparte di questi prodotti conferisce alla palpebra e il makeup tenue e non molto intenso che si ottiene.
Questo ombretto è contenuto in una confezione a tubetto . Il prodotto fuoriesce premendo la confezione e l'applicazione migliore si ottiene,  mio avviso, sfumandolo con le dita. In realtà trovo il beccuccio in metallo inutile. Dovrebbe servire per ottener un effetto defaticante ma rende l'applicazione impossibile senza l'uso delle dita o di un pennello.
La texture è morbida e facilmente sfumabile. Una volta applicato assume una consistenza molto simile alla polvere. La coprenza è leggera ma stratificabile.
All'interno ha delle micro perlescenze che rendono subito la palpebra più luminosa, senza risultare eccessive.
Veniamo alla resistenza: sulla mia palpebra questo ombretto và nelle pieghe. E visto che non ho la palpebra oleosa per me questa è un'eccezione. Non mi dura, svanisce , crea striature e mi irrita la palpebra. Motivo per cui lo uso solo quando so che nn sto fuori troppe ore e , in questocaso, uso sempre una base.
Non lo ricomprerei.

Ombretto in crema Pupa Vamp: ombretto acquistato da limoni al prezzo di 10 euro.La tonalità che ho scelto questa settimana è la 400, un marroncino molto brillante, come tutti i Pupa Vamp.
Questi ombretti sono meravigliosi. Si applicano facilmente anche solo con le dita, si sfumano bene (vanno lavorati abbastanza in fretta perchè si fissano) e durano sulla mia palpebra senza creare striature anche senza l'uso di un primer. Dopo molte ore l'intensità del colore và diminuendo sebbene in modo impercettibile ma il prodotto non si muove dalla palpebra.
L'unica cosa che non mi piace è la confezione: ogni volta mi rimane il prodotto sotto le unghie. Per il resto prodotto promosso.

Palette Naked Basics Urban Decay: una piccola palette di ombretti dalle tonalità neutre, quasi tutti matt, per realizzare trucchi dal più semplice per il giorno al più intenso per la sera.
Gli ombretti di questo brand sono , a mio avviso, di ottima qualità. Facilmente sfumabili ,dalla texture setosa, buona pigmentazione . Unico neo una leggera polverosità che , diversamente dalle altre palette della serie "naked" ho riscontrato nella basics.
Creare ogni giorno un trucco nuovo con questa palette mi è piaciuto molto. Si può ottenere un risultato luminoso, usando Venus ( l'unico colre satinato) sulla palpebra mobile , oppure creare un bel trucco intenso evidenziando il contorno occhi con il nero Crave, dalla scrivenza ottima.
Questa palette costa 25,90 euro sul sito di Sephora e penso sia adatta anche a chi, come me, si trucca poco.

Blush in crema della Make Up Forever: 10ml di prodotto per 30,90 euro.
La tonalità che possiedo è la n°7, un rosa tendente al pesca molto pigmentato.
Ne basta una piccolissima goccia ( altrimenti si crea una macchia di colore sulle gote) per dare all'incarnato un aspetto radioso. Io lo applico con un classico pennello da blush o , se sono fuori casa, anche con le dita perchè il prodotto si sfuma molto facilmente.
La confezione così piccola è perfetta per essere inserita in un micro beauty da borsa.
Il blush in crema ha, a mio avviso, il pregio di mascherare l'aspetto stanco della pelle, che i prodotti in polvere invece evidenziano.
Pur avendo io la pelle mista questo prodotto ha su di me una buona durata, almeno 4 ore.
Ma la cosa che preferisco è il risutato naturale che dona all'incarnato.
Appena possibile mi piacerebbe provare altre tonalità.

Matita occhi pastello Neve Cosmetics : si tratta di una matita per occhi formulata con ottimi ingredienti , utilizzabile all'interno dell'occhio, come eyeliner e come base per esaltare ombretti o pgmenti in polvere. Il suo costo è di 4,80 euro.
La texture è morbidissima. Questo la rende facile da applicare e da sfumare.
La tonalità che possiedo è il color melanzana, un viola molto scuro leggermente satinato.
A me piace usarla all'interno dell'occhio e, nonostante la sua morbidezza, devo dire che dura abbastanza. Certo,da un prodotto naturale non si può pretendere troppo, non sarebbe possibile paragonarla ad una matita piena di siliconi e petrolati, ma nella rima interna resiste abbastanza e su quella superiore non si è stampata sulla palpebra fissa.
Per me un prodotto valido.

Eyeliner in penna It Style Make Up: premessa doverosa.... io l'eyeliner non sono in grado di usarlo.
Mi piace molto l'effetto dell'occhio delineato ma sul mio escono fuori solo pastrocchi.
La commessa mi aveva assicurato che con questo applicatore sarei riuscita facilmente a fare una linea sottile . Niente di più falso. Questo applicatore che loro definiscono pennino calligrafico fà venir fuori un tratto grossolano e impreciso, a maggior ragione per chi è poco pratica.
Inoltre il prodotto ha una pessima resa sull'occhio, sbava, non si fissa mai del tutto. Ho provato ad usarlo solo per intensificare le giglia esterne ma mi ritrovavo sempre una macchia scura all'angolo dell'occhio. Prodotto assolutamente sconsigliato.

Con questo per questa settimana è tutto.
Spero che possiate trovare queste mie impressioni in qualche modo utili.
A presto.