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domenica 14 luglio 2013
Inferno di Dan Brown (recensione libri).
Se avete già letto Il codice da Vinci o Angeli e Demoni conoscete già lo schema del romanzo.
Il professore Robert Langdon ,insegnante di storia dell'arte ed esperto di simbologia, si ritrova all'improvviso in Italia con una ferita alla testa , senza ricordare gli ultimi due giorni della sua vita.
Qualcuno sta tentando di ucciderlo perchè lui è in possesso di un oggetto che, una volta esaminato, nasconde una rappresentazione dell'inferno dantesco.
Da qui una marea di eventi che, tra opere d'arte e interpretazioni di simboli, ci porteranno all'epilogo.
Come sempre mi stupisce la fantasia dell'autore.
Solo Dan Brown riesce a mettere al centro delle sue opere degli interrogativi così semplici ma allo stesso tempo complessi( nel Codice da vinci...e se Gesù non fosse il figlio di Dio? ; in Inferno... e se ci fosse una soluzione drastica al sovrappopolamento? )per dipanare poi da lì l'intero romanzo.
Certo, le imprecisioni o gli errori rispetto all'opera dantesca sono comprensibili.
Per portarci dove vuole Dan Brown manipola la realtà. é pur sempre uno scrittore. Ma, a mio avviso, lo fà in maniera interessante .
Mentre leggi hai sempre l'impressione che quel punto di vista così radicale non sia poi privo di fondamento logico e che a volte fare del male sia necessario. Dan Brown è bravissimo a sollevare interrogativi a metà tra l'utopico e l'aberrante.
Ho trovato Inferno meno coinvolgente dei romanzi precedenti.
Forse le troppe informazioni date su Firenze e le opere d'arte e i chiarimenti necessari , causati dall'amnesia del protagonista, tolgono suspence alla storia.
Se vi piace però arrivare alla soluzione di un enigma mediante una caccia al tesoro tra opere d'arte e interpretazioni di messaggi criptati, anche stavolta questo è l'autore che fà per voi.
Ho trovato il romanzo bello, non bellissimo,un pò troppo simile ai precedenti, ma la lettura è scorrevole e sufficientemente interessante da non spingervi a chiudere il libro.
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