Lo fà con un racconto insolito, una sorta di favola moderna che a volte risulta poco avvincente e può addirittura annoiare, soprattutto per i personaggi fantastici incontrati e le situazioni irreali.
Lo trovo quindi un libro non per tutti, soprattutto non indicato per chi legge e giudica in maniera frettolosa ma adatto invece a chi vuole riflettere.
Il protagonista, Tomàs, è un giovane uomo che crede poco in sè stesso e subisce la vita.
All'improvviso si trova in un luogo sconosciuto e inizia un viaggio simbolico alla scoperta di sè , scontrandosi con le proprie paure e i propri timori.
Sebbene la storia a tratti sia risultata per me poco avvincente, riesce a smuovere qualcosa dentro perchè le domande di Tomàs sono le stesse che la maggior parte di noi si pone. E se vi aspettate che Gramellini vi sveli cosa significa l'ultima riga delle favole, resterete delusi.
Il significato del romanzo per me è stata la copertina, ovvero un viaggio alla scoperta di sè per liberare il cuore da quella gabbia invisibile che ci impedisce di esprimere le emozioni.E per farlo non può l'autore svelarci una ricetta magica perchè ognuno di noi deve trovare dentro di sè le risposte alle sue domande.
Solo scoprendo e accettando sè stessi infatti si potrà successivamente trovare l'amore.
Questo non è un messaggio da cioccolatini. Gramellini con questa storia surreale e gli aforismi ci provoca perchè vuole farci riflettere. Perchè scoprire e accettare se stessi non è un qualcosa di immediato ma un percorso che richiede tempo.Proprio come le favole che ci raccontavano da bambini.
La morale la capiremo solo molti anni dopo, quando saremo già grandi. <a href="http://www.bloggeritalia.it" target="_BLANK"><img src="http://www.bloggeritalia.it/gestione/stats/banner.php?idblog=2384&idblogger=1957" /></a>
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